Villa Bideri
L'edificio presenta uno sviluppo planimetrico a forma di doppia L ed è riportato sulla Mappa del Duca di Noja (1775), ciò lascia intendere che l'edifcio è stato realizzato nel settecento.
Nel corso degli anni, il corpo di fabbrica, ha subito diverse modifiche tali da conferirgli un aspetto ottocentesco.
Originariamente, probabilmente, la villa doveva costituire un unico blocco con l'adiacente Domus Liciniae.
Infatti osservando con attenzione la mappa del Duca di Noja (1775) si rileva che l'edificio è simile ad un blocco compatto.
Ciò lascia presumere che l'attuale edifico sia stato riadattato nel periodo ottocentesco utilizzando le precedenti strutture, in particolare la facciata su strada mostra in maniera evidente, attraverso il suo rigido schema, il riadattarsi a strutture preesistenti.
Questa ipotesi trova maggior consenso se si osserva con attenzione l'andamento planimetrico interno dell'edificio ed in particolare: nella diversa dimensione degli arconi che formano il doppio porticato e nella posizione decentrata, rispetto alla parete che conclude il giardino, del varco di accesso al giardino.
In questo modo l'asse prospettico vestibolo-cortile-parco, schema ricorrente nelle ville settecentesche, non viene a coincidere con l'asse di simmetria dell'edificio.
Anche tra gli ambienti interni e la facciata non vi è corrispondenza in particolar modo tra l'ala destra e sinistra dell'edificio, infatti la prima sembra quasi sparire a vantaggio della confinante villa Liciniae.
La facciata esterna colorata con un rosso pompeiano è caratterizzata da un sontuoso portale classicheggiante di colore bianco, incorniciato da belle colonne alveolate di ordine dorico che sorreggono un architrave con mensole reggenti il balcone del piano nobile.
In corrispondenza della chiave di volta dell'arco scemo che chiude l'estradosso del portone vi è lo stemma gentilizio.
Una scenografica volte a botte caratterizza l'interno dell'ingresso.
Due ordini di luci aprono la facciata esterna.
Quelle del piano nobile si articolano in una finestra centrale di gusto sanfeliciano, stretta fra colonne corinzie e sormontata da un timpano semicircolare.
L'architettura della finestra, tipica del tardo barocco di San Felice o Fisher Von Erlach, è come se fosse sovrapposta ad un'altra luce, creando un virtuosistico effetto tridimensionale.
Le due luci laterali, invece, sono decorate con due mensole-peduccio che sostengono frontoni triangolari.
L'utilizzo ritmico di differenti timpani amplifica l'effetto luministico della decorazione, controbilanciata dal rigore del secondo piano: sono semplici e prive di orpelli, infatti, le finestre del secondo piano.
Alle spalle dell'edificio , conserva la sua conformazione originale, il lungo viale del parco che conclude il suo percorso in un belvedere rivolto al mare.
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