Villa Liciniae
Fu costruita nella seconda metà dell’ottocento ed apparteneva, insieme con l'adiacente Villa Bideri, al marchese di Pietramelara.
Quando quest’ultimo morì fu divisa tra le due figlie.
Negli anni ha subito molteplici passaggi di proprietà; ad uno dei successivi proprietari, che la dedicò alla figlia, si attribuisce il nome della villa.
Un basamento a bugna liscia caratterizza il piano terreno e mette in risalto il portale d'ingresso, aggettante leggermente, inquadrato da un bugnato.
In asse con il portale d'ingresso, vi sono i due grandi balconi, del piano nobile e del primo piano, inquadrati da altrettante edicole aventi diversa forma.
Il balcone al primo piano, sorretto da mensole di stile barocco, è inquadrato alle estremità da lesene mentre nelle vicinanze del vano sono poste due colonne ioniche che sorreggono una trabeazione, al di sotto di essa e nello spazio tra le due colonne è posta una lunetta con stemmi.
Al secondo piano invece, il balcone è inquadrato da lesene scanalate, tra le quali sono poste delle nicchie concave, che sorreggono un timpano triangolare.
L’intera balconata viene messa in risalto dalla ringhiera in ferro battuto anch’essa di stile barocco.
All'interno dell'androne, coperto con volta a botte ci si introduce al giardino retrostante nel quale trova posto un elegante fontana.
Il giardino ha subito, per effetto della costruzione della linea ferroviaria Napoli-Portici, un sensibile ridimensionamento perdendo l’accesso diretto al mare.
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